La Storia
La Villa come oggi la conosciamo fu costruita verso la metà del ‘700 sul sito di un precedente edificio, rappresentato sul Catasto Teresiano (1722), che era adibito in parte ad abitazione, in parte ad osteria.
Il proprietario, Filippo Muttoni-Visconti, era uno dei due avvocati fiscali di Milano: fu probabilmente lui a commissionare la costruzione della Villa attuale.
Si tratta di una delle cosiddette “Ville di delizia” di cui sono ricchissimi Corbetta e i vicini comuni del Naviglio: dimore di villeggiatura dei nobili milanesi, dotate di tutti gli agi, ma anche centri direttivi dei loro possedimenti agricoli nel territorio.
Dopo la morte di Filippo Muttoni (1778) la dimora passò al fratello Paolo e in seguito (1787) a Francesco Assandri, marito della sorella Paola Muttoni. Successivamente, nel 1800, la casa passò a Carlo Mondellini e in seguito, alla morte di Marietta Mondellini nel 1866, al figlio Edoardo Gabuzzi.
Dalle eredi del Gabuzzi, nel 1929, la Villa fu acquistata da Elena Pisani Dossi - figlia del celebre scrittore scapigliato, diplomatico e archeologo Alberto Carlo Pisani Dossi, proprietario dell’omonima casa in via Mussi a Corbetta - e dal marito cav. Giuseppe “Pippo” Massari, i cui eredi sono gli attuali proprietari.
Nel 1929, alla vigilia dell’acquisto da parte dei coniugi Massari-Pisani Dossi, la Villa non era abitata dai proprietari Gabuzzi, ma risultava divisa in varie unità abitative, affittate a varie famiglie.
La dimora risultava allora in cattivo stato di conservazione ed è stata via via restaurata negli anni successivi.
L'edificio e il giardino
Il corpo principale, orientato nord/sud, ha la caratteristica pianta a U riconducibile alla tipologia classica delle dimore settecentesche di campagna. Dall'ingresso ad esedra si accede al cortile d'onore quasi quadrato; su questo prospettano le ali e il corpo centrale, che poggia su tre archi a tutto sesto retti da colonne binate di ordine toscano.
Il corpo a U è affiancato da altri due cortili, su cui si affacciano ambienti un tempo adibiti a rustici e scuderie.
La Villa presenta capienti sale e saloni su entrambi i piani. Alcune delle stanze sono decorate da affreschi, che emergono in parte sotto i successivi intonaci, e corredate di camini.
Nelle vaste cantine si svolgeva la lavorazione delle uve provenienti dai vigneti di proprietà, di cui un tempo il nostro territorio era molto ricco.
II parco ha una disposizione piuttosto libera, che lo assimila alla tipologia del giardino romantico-paesaggistico o all’inglese.
A tale gusto rimanda anche la presenza di alcuni elementi caratteristici: tra questi, una montagnetta artificiale sormontata da una “pagoda” in ferro battuto e sotto di essa, un grottino, la cui apertura fu murata per motivi di stabilità.